Cibi “senza…”

Siamo sempre più attenti a quello che mangiamo, leggiamo le etichette e ci informiamo: ma cosa cerchiamo, veramente?

Il 74% degli italiani sceglie cibi che riportano in etichetta la dicitura “senza…”: senza conservanti e coloranti, soprattutto, senza OGM, ma anche senza zucchero, sale, lattosio e glutine.

 

Le donne (e le casalinghe) pongono particolare attenzione a che i prodotti acquistati non contengano coloranti, conservanti o materie prime modificate geneticamente (mentre gli uomini sembrano preoccuparsi in particolare dell’eccesso di zuccheri), ma sono i più giovani (18-34 anni) e i giovani adulti (35-44) a rivelarsi dei veri cultori dei cibi “senza…”.

 

Chi rientra in queste fasce d’età, infatti, non evita solo quegli ingredienti ormai associati stabilmente anche nella coscienza comune a effetti nocivi sulla salute (come coloranti e conservanti) o molto controversi (come gli OGM), ma rifugge anche il sale, lo zucchero, il lattosio e il glutine in misura maggiore rispetto alla media (e anche rispetto a quanto fanno i più anziani).

Il dato esprime probabilmente un insieme di fattori diversi e in parte opposti: da un lato un rapporto più consapevole e informato con il cibo e le abitudini alimentari, grazie a una maggiore familiarità con i consigli e le conoscenze della scienza della nutrizione e dell’educazione alimentare, dall’altra, forse, una maggiore esposizione alle mode che estremizzano, e in certi casi distorcono, le indicazioni della scienza medica.

I maggiori acquirenti di prodotti che non contengono un certo ingrediente individuato come dannoso per la salute sono in media più scolarizzati, appartengono alle classi medio-alte (e forse non a caso, visto che i cibi “senza” hanno spesso un prezzo più elevato, anche quando acquistati nella grande distribuzione, di quelli “con”), e abitano nel Centro Italia.

 

La diffidenza verso gli organismi geneticamente modificati è particolarmente elevata tra i cittadini europei (più che negli altri continenti) e gli italiani non fanno eccezione: soprattutto chi ha figli dichiara di evitare prodotti contenenti OGM.