Italyshire

Quasi 7 italiani su 10 ritengono che attualmente il turismo abbia un ruolo importante nell’economia della proprie regione. In misura maggiore il Nord Est e ancor di più il Centro e le Isole. Osservando il risultato disaggregato per dimensioni dei centri, i vantaggi maggiori sembrano percepiti dai grandi centri.

Però Le ricadute sul tenore di vita individuale sono sono riconosciute con altrettanta intensità, infatti solo il 25% riconosce di averne tratto dei benefici. Sono i centri di dimensioni più piccole a segnalarli in percentuale maggiore rispetto alla media.


Nonostante le ricadute positive dichiarate siano contenute ed investano solo ¼ della popolazione, praticamente l’intera popolazione sarebbe favorevole al potenziamento del turismo sul proprio territorio. I contrari sono un residuale 4%

Come interpretare questi risultati? C’è un’aspettativa, un’attesa sovradimensionata delle ricadute e dei vantaggi del potenziamento del turismo che ancora non si è concretizzata? Oppure le ricadute sulla qualità di vita individuale non sono quantificate o quantificabili ma gli italiani comunque riconoscono nel turismo il più naturale e vantaggioso indirizzo di sviluppo per la comunità ed il territorio?

Di certo c’è una consapevolezza diffusa e condivisa del nostro Paese come di un territorio ricco di offerta, di bellezza, di piacevolezza e capace di attrattività ma nel contempo una visione dello sviluppo economico scarsamente orientata alla produzione, all’industria e pure al terziario, concentrata sul mettere a frutto un patrimonio dato, sia che si pensi al territorio, sia al patrimonio immobiliare da destinare all’accoglienza. Da questo si stacca, di misura, il Nord, in particolare l’area occidentale, dove  probabilmente si è affermata una maggior cultura imprenditoriale, industriale e dove forse non sono state ancora messe in evidenza dalle tratte turistiche tutte le potenzialità.

Dopo il turismo, un’altra voce rilevante e in crescita, è l’agricoltura, comparto che in Italia vive una significativa relazione, fattiva ma soprattutto d’immagine con il primo; infatti una fondamentale chiave identitaria per noi, e attrattiva per il turista, è costituita dal cibo, dai prodotti alimentari, dall’agro-biodiversità, patrimonio che l’Italia sta imparando a capitalizzare sia in termini materiali che immateriali.

Dati tratti dall’Osservatorio continuativo Ixè – 2018
(Campione: 800 maggiorenni residenti in Italia)