12 Gen Mercati contadini: un rapporto “win-win” tra impresa, consumatore e ambiente
Ixè segue da anni l’interessante esperienza commerciale dei Farmers’ Market, organizzati da Campagna Amica, fondazione di Coldiretti, fenomeno che ha via via assunto una rilevanza notevole sia sul fronte del fatturato prodotto, sia del numero di consumatori raggiunti e per le ricadute rilevanti non solo sulle imprese ma anche sulla società nel suo insieme e che ha base su principi e prassi oggi ampiamente condivisi e promossi anche dalle policy europee della strategia “farm to fork” all’interno del “green deal” e dal piano “next generation EU”.
Il successo dei Farmers’ Market conferma la rilevanza del tema della sicurezza alimentare dei cittadini e del rapporto col cibo basato su una relazione diretta e virtuosa con i produttori.
Se infatti i mercati contadini erano inizialmente considerati un canale di nicchia e analogo ai classici mercati rionali, oggi si sono affermati come un modello innovativo, sempre più globale (“food hub”), che solo in Italia ha raggiunto oltre 16 milioni di consumatori, un livello di fidelizzazione del 72% e di soddisfazione pari al 81% .
Gli italiani che scelgono di recarsi nei mercati contadini sono spinti all’acquisto dalla provenienza locale dei prodotti, dalla freschezza e stagionalità e dalla sicurezza in termini di salubrità e di qualità; quasi la totalità dei consumatori intervistati (9 su 10) afferma che comprare prodotti certificati DOP/IGP (28%) o direttamente dai produttori agricoli italiani (62%) è la principale fonte di garanzia per la propria sicurezza alimentare. Questo aspetto entra a far parte del più ampio tema della diffusione dell’educazione alimentare e delle garanzie e tutele che è necessario garantire ai consumatori.
Analizzando il rapporto win-win dalla parte dei produttori agricoli, per 6 aziende su 10 partecipare ai mercati contadini non rappresenta soltanto una quota di fatturato e marginalità, ma ha diverse ricadute.
Infatti due terzi dei produttori (63%) ritiene che la relazione diretta con il consumatore sia stata fondamentale per orientare al meglio i propri sforzi produttivi, soprattutto permettendo una migliore promozione dei prodotti meno conosciuti rispetto all’offerta standardizzata delle normali filiere lunghe di distribuzione alimentare e ha consentito di capire cosa piace di più ai consumatori.
Il canale della vendita diretta rappresenta anche una maggior sicurezza di vendere la propria produzione; una parte delle imprese presenti nei Farmers’ market dichiara di aver ridotto la quota dei propri scarti di produzione (food loss), aspetto importante che ha il suo riflesso nella riduzione degli sprechi alimentari (food waste) e quindi in una minor impronta ecologica dell’intera filiera.
Indagine Istituto Ixè per Campagna Amica su campione di consumatori e produttori intervistati F2F in 82 Farmers’ Market distribuiti sul territorio nazionale (Autunno 2020)