30 Gen La qualità della vita degli over 64enni
Sono attivi nella comunità
Il 66% degli over 64enni italiani dichiara di avere una vita attiva.
Mediamente partecipano in misura superiore alla media della popolazione ad attività di natura sociale e comunitaria.
Naturalmente è lecito supporre che abbiano più tempo a disposizione poiché la gran parte è in pensione, ma non è così scontato che il tempo libero lo investano in attività, in primis, con associazioni religiose, seguite da associazioni culturali, di volontariato ed anche ambientaliste, dimostrando così non solo una adesione e pratica legata alla fede religiosa superiore alla media ma anche attenzione e dedizione per il prossimo e l’ambiente.
Sono attivi relazionalmente
Mediamente un over 64enne frequenta 10 amici e 7 familiari e parenti (non conviventi).
La vita sociale quindi appare piuttosto popolata e, poiché i dati sono in linea con la media nazionale della popolazione, è indice che l’avanzare degli anni non coinvolge l’aspetto relazionale.
L’attività nella comunità e la relazionalità fanno sì che più della metà degli over 64enni si senta ancora utile. Una percentuale che si avvicina all’80% si dichiara utile alla famiglia.
Sono ottimisti
Al contrario di quanto ci si aspetterebbe fisiologicamente, l’ottimismo degli attuali anziani verso il futuro risulta apicale rispetto alle altre fasce di età.
Il 73% degli over 64enni è mediamente o pienamente soddisfatto della qualità della sua vita; il 58% si sente contento o abbastanza contento.
Quanto incidono la fede e il denaro?
Inutile dire che tutti gli aspetti della qualità della vita analizzati sono direttamente correlati con lo stato di salute della persona. Ma il 63% degli over 64enni dichiara di stare bene o abbastanza bene (un ulteriore 26% dichiara di stare ‘così così’ lasciandoci il dubbio se siano pessimisti o ottimisti).
Gli over 64enni si dichiarano cattolici praticanti per il 53% contro una media nazionale del 37% e si collocano nella fascia socio-economica media e medio-alta per il 68% contro la media nazionale del 63%.
L’ottimismo non sembra legato alla classe socio-economica, o meglio, lo condiziona solo in negativo: infatti le classi socio-economiche più basse sono decisamente le meno ottimiste; tra gli over 64enni l’ottimismo più alto è nella classe media.
Anche la vita sociale è condizionata dalla classe socio-economica sono nel caso di appartenenza alle classi più svantaggiate dove il numero di amici frequentati è più basso ed analogamente quello di parenti e familiari.
La fede cattolica invece non sembra incidere né sull’ottimismo né sulla vita sociale ma, come prevedibile, amplia le adesioni alle attività in associazioni religiose e chiese.