13 Dic Punti di vista sulla maternità
Il tema della fertilità
Mediamente gli intervistati hanno indicato 3,3 fattori diversi da correlare all’infertilità; in primis il fumo, mentre l’età e l’alcool sono riconosciuti come fattori limitanti da oltre 6 intervistati su 10; un po’ sottostimati gli effetti di anoressia/obesità, agenti inquinanti e, soprattutto, malattie sessualmente trasmesse.
Le alternative al concepimento naturale
Nel caso ipotetico che si desiderasse avere un figlio e non ci si riuscisse in modo naturale, il 49% degli intervistati sceglierebbe l’adozione, il 48% la fecondazione assistita. L’utero in affitto è referenziato da un residuale 5%.. Tra coloro che ipotizzerebbero il ricorso alla fecondazione assistita, il 37% accetterebbe anche la donazione eterologa. Soprattutto le donne, più degli uomini, e i 25-29enni. Riguardo alla donazione di gameti, 4 intervistati su 10 sono a favore, a cui si aggiunge un ulteriore 20% che è a favore ma solo in casi particolari. Meno di 2 intervistati su 10 si dichiara contrario. Oltre 2 intervistati su 10 non si sono interrogati mai in merito e non sanno esprimere un’opinione
In merito alla crioconservazione degli ovociti in generale, ed alle motivazioni di ricorrervi, il 23% ne giustifica il ricorso per motivi professionali, affermando così l’approccio favorevole al social freezing, una quota decisamente più consistente accetta motivazioni legate al caso in cui la donna debba sottoporsi a terapie o interventi chirurgici che potrebbero renderla sterile. Le posizioni relative alle motivazioni di donne e uomini sono tendenzialmente coincidenti, fatto salvo per il caso della menopausa precoce, situazione per cui le donne si dimostrano più sensibili e, in misura superiore alla media, sostengono in ricorso alla tecnica di crioconservazione. E’ il segmento degli intervistati più giovani quello che referenzia in misura maggiore anche la motivazione relativa al compimento di percorso professionale.
Le paure rispetto alla maternità
Al primo posto si colloca la questione economica, cui si assommano risposte relative al lavoro (trovarlo e mantenerlo). L’altro aspetto incidente è di natura personale, ovvero insicurezze relative alle proprie capacità di crescere un figlio. I limiti alla carriera sono referenziati solo dal 6% dei 25-44enni, in particolare da chi ha già figli e ne desidera altri.
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