08 Ott Le nuove generazioni e il consumo consapevole
Un’indagine demoscopica realizzata dal nostro istituto su un campione rappresentativo di 16-34enni ha fatto emergere che, in questi ultimi anni, sembra si stia consolidando in misura più spiccata tra i giovani un certo livello di consapevolezza riguardo alla necessità di contenere i consumi.
La scelta della sobrietà
Il profilo di un segmento consistente di giovani rispetto al consumo risulta improntato infatti alla sobrietà, alla capacità di distinguere l’essenziale dal superfluo e alla convinzione di quanto sia giusto (oltre che necessario) ridurre tout court i consumi individuali e collettivi.
Questo processo di natura culturale ha trovato sicuramente un forte acceleratore nella crisi economica che ha investito non solo l’Italia ma un orizzonte più ampio.
Si rileva un tendenziale e progressivo allontanamento dalle griffes utilizzate come strumento di affermazione sociale, processo iniziato oramai decenni fa la filosofia del “no logo”, e sostituito tra i giovani dalle identità di tribù, simbolicamente marchiate da nuovi brand industriali.
Tale attitudine al consumo consapevole, più che ad una semplice austerità, risulta in buona parte interiorizzata come modello di sviluppo: due intervistati su tre vorrebbero infatti insegnare ai propri figli a distinguere nei consumi il necessario dal superfluo.
Questo nuovo stile di approccio ai consumi sembra far superare la vecchia etichetta dei giovani come fashon victims ma rivela lo smarrirsi dell’ “insostenibile leggerezza dello shopping”: se in passato fare acquisti era anche e semplicemente divertente o consolatorio, ora il gesto sembra avere implicazioni più serie.
Metodologia: indagine quantitativa campionaria
Metodo di raccolta dati: interviste online (sistema CAWI)
Universo: popolazione nazionale di età compresa tra 16 e 34 anni
Campione intervistato: 16-34enni residenti sul territorio italiano
rappresentativo in base ai parametri: sesso, età, livello scolare, ampiezza del centro, macro-area
Dimensione campionaria: 500 casi