Giovani italiani: quali rinunce pur di lavorare?

La prima è forse la più pesante: un lavoro che corrisponda ai propri interessi, ambizioni e obiettivi. Risponde così il 48% degli intervistati, il 58% dei 25-29enni e il 59% dei disoccupati/inoccupati.

 

 

Sono disposti a cambiare città e nazione soprattutto i 18-24enni (sicuramente più desiderosi di scoprire il mondo), gli uomini, in misura leggermente maggiore delle ragazze, e chi ha una scolarità medio-alta. Emigrazione forzata o sintomo di apertura e intraprendenza?

 

I giovani abitanti del sud e delle isole sono i più propensi a cambiare città, forse confermando la storica tendenza all’emigrazione interna nel nostro Paese.

 

 

Il 25% del campione si dice disposto ad accettare uno stipendio di 500 euro, e la percentuale sale al 44% tra gli inoccupati e i disoccupati.

 

Ma è interessante notare che il dato sale in modo significativo anche tra le giovani donne (37%): meno disposte dei coetanei maschi a rinunciare alle proprie aspirazioni, ancor meno propense, o libere, di cambiare città o paese, desiderose di rimettersi in gioco nello studio, sono però quelle che accetterebbero un compenso più basso.

 

 

 

Dati tratti dall’indagine Ixè – Fondazione Campagna Amica, gennaio 2018.

Campione di 500 italiani tra i 18 e i 34 anni
(la nota metodologica completa è disponibile sul sito Agcom)