Impatti del covid sul settore agroalimentare

Il lungo periodo segnato dalla pandemia che ha investito il nostro Paese sta condizionando la vita economica di ogni settore, anche se in misura differente, e sta generando cambiamenti, Il settore agroalimentare, come gli altri comparti produttivi, si dichiara preoccupato e segnala un calo dell’attività, anche se il fenomeno di manifesta in misura minore rispetto alla media dei settori. Come è intuibile, tra le imprese a soffrire maggiormente la situazione sono le aziende multifunzionali che offrono servizi alla persona e le attività agrituristiche.

Le imprese agricole dichiarano complessivamente un contenuto calo dell’export all’interno di un trend che da 10 anni è in continua e progressiva ascesa e in questi mesi coperti dalla pandemia hanno registrato delle disdette (oltre il 20% delle imprese).

Viceversa, la tendenza che registra un segnale di crescita è quella della vendita diretta, ovvero la vendita produttore-consumatore organizzata più spesso in azienda o fattoria e poi, anche se con minore incidenza, a domicilio -su base individuale o di gruppi di acquisto- e nei mercati. In particolare, la diffusione del Covid ha consolidato o stimolato un aumento del servizio di consegna a domicilio.

L e-commerce è ovviamente vincolato dalla digitalizzazione delle imprese e il settore agroalimentare vede ancora una quota che si aggira intorno al 30% delle imprese che non ha né connessione a banda larga, nè sito internet aziendale nè spazi sui social.

La vendita diretta di prodotti agricoli on line è ancora contenuta e che coinvolge meno del 10% delle imprese agricole, oltre che per limitata diffusione della conoscenza e pratica del commercio digitale, anche per i limiti di conservazione che caratterizzano molti prodotti agricoli.

Le aziende che hanno già assunto la pratica distributiva di i propri prodotti in modo diretto nei mercati rispetto alla vendita on line si stanno dimostrando più dinamiche in questa direzione ed infatti hanno percentuali di vendita via web decisamente più elevate.

Questo porterebbe a dedurre che l’imprenditore che si sia aperto al contatto diretto con i consumatori e ne abbia potuto apprezzare i vantaggi, poi più facilmente sia portato ad attivare tutti i possibili canali adatti alla vendita diretta. In effetti il13% delle imprese che pratica la vendita diretta ‘in presenza’ risulta aver iniziato o incrementato la vendita anche l’attività di vendita on line.

Complessivamente nelle aziende che praticano la vendita diretta il valore di questo canale distributivo sul fatturato complessivo aziendale ha un’incidenza molto consistente ed è di poco inferiore alla metà del totale.

La risposta principale ad un’adesione da parte dei consumatori a questo tipo di logistica che si rivela così significativa per le imprese, si riassume sostanzialmente nella ricerca di salubrità e di garanzie nella qualità dei prodotti alimentari.

Infatti i cittadini-consumatori continuano a confermare l’elevata fiducia nei produttori agricoli come garanti, a grande distanza rispetto agli altri soggetti che operano su reti distributive diverse..

Dati tratti dall’indagini Ixè sui comportamenti degli italiani e indagini su campione di imprese agricole realizzate tra la primavera a dicembre 2020

Campione di 800 italiani maggiorenni e campione di oltre 2.000 aziende